Dopo il crollo di ieri, sembra concretizzarsi un’altra giornata pesante per le Borse europee. A ben vedere l’avvio è stato in leggero rialzo. Un movimento dovuto alla speculazione che ha approfittato del tonfo dei listini nella seduta precedente per andare in acquisto e poi rivendere. Così, adesso, le piazze del Vecchio Continente corrono in terreno negativo: Francoforte cede l’1,02%, Parigi il l’1% e Londra l’1,95%. Il Mibtel, dal canto suo, cede lo 0,71% e l’S&P/Mib lo 0,7 per cento.
In calo, e non è una novità, il settore bancario. Banco popolare perde il 3,08%, UniCredit il 2,24%, la Banca Popolare di Milano il 2,14% e Mediobanca il 2,1 per cento.
Resiste, invece, Telecom Italia (-0,9%). Più deciso, invece, il calo di Italcementi (-1,7%) all’indomani della discesa innescata dal giudizio di Equita sim. La Fiat perde il 2,12% nel giorno della diffusione dei dati auto. Giù anche Seat (-1%).
A Francoforte crollano i finanziari. Postbank cede oltre il 16% per cento. La Borsa sembra, così, storcere il naso sulle modalità dell’accordo raggiunto con il governo tedesco e Deutsche Bank . Quest’ultima salirà al 23% di Postbank, mentre Berlino (tramite la controllata Deutschepost di cui possiede il 30%) acquisterà l’8% dell’istituto di credito presieduto Josef Hackermann.
Male anche Hypo Re (-8,1%) che potrebbe vedere nuovamente l’intervento del governo tedesco in suo aito con l’aqcuisto di una partecipazione di capitale.
Restano orientati al ribasso i prezzi petroliferi, con il barile sotto i 37 dollari sul mercato americano dopo che ieri i pesanti dati sui consumi di dicembre (le vendite del commercio al dettaglio Usa sono calate del 2,7%) hanno assestato un nuovo duro colpo a un clima di già netta sfiducia.
Tutti gli occhi, ovviamente, sono puntati verso l’Eurotower di Francoforte in attesa della decisione di politica monetaria di oggi da parte della Bce.
Fonte: Ilsole24ore
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